lunedì 22 aprile 2013

Serravalle: secondo la Corte dei Conti fu una “una scellerata compravendita”

Dopo otto anni la Corte dei Conti interviene nell’acquisto del pacchetto di azioni della Serravalle effettuato dalla Provincia di Milano dal gruppo Gavio. E lo fa chiedendo agli amministratori che approvarono quella “scellerata compravendita” (queste le parole usate dalla stessa Corte) un risarcimento danni all’Erario che stima tra i 57 ed i 118 milioni di euro.

Lo riporta il Corriere della Sera (Serravalle operazione scellerata. Penati restituisca 118 milioni, 23.04.2013, di Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella).

Nell’estate del 2005 la Provincia di Milano acquistò dal gruppo Gavio, ad 8,83 ad azione, il 15% delle azioni della Serravalle: un “prezzo spropositato” secondo la Corte dei Conti che stima invece il valore di quelle azioni tra i 4,14 ed i 5,5€ (Gavio le aveva acquistate a 2,9€...). Con questa operazione Gavio incassò 230 milioni di euro, con una plusvalenza di 175 milioni, 50 dei quali reinvestiti per appoggiare la scalata di Unipol alla Bnl (poi fermata dai pm).

Penati, dopo aver smentito nei giorni scorsi le parole di Sarno, suo ex-architetto di fiducia, che aveva parlato di un acquisto voluto dai vertici nazionali degli allora DS, ora si è dichiarato stupito per “la tardiva azione” della Corte dei Conti. L’ex presidente della Provincia sostiene invece che da questa operazione l’Ente abbia guadagnato e non perso.

Secondo il Giorno (Penati e l’affare Serravalle, 23.04.2013, di Barbara Calderola) se la vicenda si concludesse così “con Penati, sarebbero chiamati a rispondere del danno erariale i nove assessori che votarono la delibera del 2005 sull’acquisizione dell’autostrada. L’assicurazione di Palazzo Isimbardi (per danni causati dagli amministratori) coprirebbe fino a 10 milioni. Il resto dovrebbe essere spalmato su di loro: sei milioni a testa”.

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